DILETTA FACHECHI
DILETTA FACHECHI
MACARÌA
Diletta Fachechi (1997) esplora le contraddizioni della propria terra natìa attraverso una serie di xilografie che trascinano lo spettatore in una realtà magica nascosta. Già a partire dal supporto, una carta ricavata dalla pianta del gelso con un meticoloso processo manuale, Fachechi ci mette in contatto con il cuore del Salento. Sulle incisioni sono rappresentate potenti figure, a tratti magiche, tutte femminili: dalle macare alle tabacchine, fino alle tarantate. In Salento, infatti, è sempre stata la donna a svolgere quei mestieri in grado di tenere viva la tradizione ancestrale legata alla terra.
Con il suo approccio multi-disciplinare, l’artista – dedita a disegno, illustrazione, incisione ma anche scultura, musica e danza, intesa quest’ultima soprattutto in senso mistico e rituale – consente a chi osserva la sua opera di sbirciare in una realtà intima, segreta e insieme semplice e quotidiana, lasciandocene intravedere la bellezza contradditoria.
La visione di Diletta Fachechi non è più solo quella di un narratore esterno che ci racconta e descrive le bellezze di un popolo, ma una scelta personale, un’operazione artistica che le consente di diventare lei stessa partecipe e custode dell’antichissima tradizione che le nonne le tramandavano durante l’infanzia.


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George Woodman
Nato nel 1932 a Concord, nel New Hampshire, Woodman si è laureato ad Harvard nel 1954 in filosofia e ha conseguito un master presso l'Università del New Mexico nel 1956.George Woodman è stato un pittore e fotografo la cui carriera, durata più di sessant’anni, è stata caratterizzata da una grande eterogeneità rispetto ai diversi media visivi adoperati. Ha iniziato la sua carriera con l’astrattismo e successivamente ha continuato a esplorare colore e astrazione in una grande varietà di forme, facendo riferimento al paesaggio, all’architettura, alla geometria, prima di abbracciare la rappresentazione e dedicarsi principalmente alla fotografia.
Opere
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Mostre
2008
Marco Tirelli
Marco Tirelli
Galleria Alessandro Bagnai, Firenze
2007
Tutte stelle
Donald Baechler, Roberto Barni, Sandro Chia, Tony Cragg, Gianni Dessì, Rolando Deval, Rainer Fetting, Jannis Kounellis, Aldo Mondino, Nunzio, Mimmo Paladino, Giuseppe Penone, Piero Pizzi Cannella, Mario Schifano,Marco Tirelli, Gilberto Zorio
Galleria Alessandro Bagnai, Firenze
1998
Collettiva
Gallo, Nunzio, Tirelli, Pizzi Cannella, Dessì
Galleria Alessandro Bagnai, Siena
1991
Marco Tirelli
Marco Tirelli
Galleria Alessandro Bagnai, Siena
MIRIAM MARAFIOTI
MIRIAM MARAFIOTI
HOUSE BOX


Sabato 17 Maggio inaugura il terzo progetto di BACHECA che presenta House Box, un’installazione site-specific realizzata da Miriam Marafioti (1996).House Box (2025) è un’opera composita che indaga la configurazione dello spazio urbano. Marafioti rappresenta una realtà paesaggistica frammentata, non solo nella sua composizione, ma anche nel supporto: infatti, la tela si spacca e si distribuisce nello spazio come una catena architettonica. Questa frammentarietà è la stessa che contraddistingue molte aree popolari delle grandi città italiane, dove da tempo le amministrazioni comunali si impegnano per una ridefinizione urbana che punta più alla conquista del turismo d’eccellenza, piuttosto che a una vera riqualifica sociale del territorio.
Marafioti catapulta l’osservatore in una dimensione altra, dove attraverso l’utilizzo di tonalità molto brillanti e acide, talvolta invertite come nei negativi fotografici, riesce a restituire l’alienazione che questi luoghi, all’apparenza gentili e banali, possono provocare.


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OLIVIERO BIAGETTI
OLIVIERO BIAGETTI
WILL YOU STAY?
Will you stay? Installazione site-specific di Oliviero Biagetti a cura di BACHECA.Oliviero Biagetti (1994) focalizza la sua ricerca sulla capacità del corpo di rispondere a un cambiamento, in particolare all’ascolto dei sintomi che questo comporta. Il sintomo è inteso come spettro, una turbolenza che se colta permette di entrare in contatto con la fragilità del corpo.
Will you stay è un’installazione che prende forma grazie all’interazione di sostanze chimiche che, sottoposte ad un cambiamento di stato e fatte reagire in uno spazio controllato, producono un’immagine sulla superficie della vetrina. La sua visibilità è precaria, legata al processo che l’ha generata, e sospesa tra materiale e immateriale, tra presenza e assenza.


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Rossini
Rossini, 2008-2009, Porcellana Biscuit
30,5 x 41 x 7,5 cm
dittico edizione di 8 esemplari
Altre opere dell'artista
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