Il giorno 25 Maggio si inaugura la mostra personale di Stefano Di Stasio dal titolo Losco Sacro, titolo anche di uno dei lavori di grandi dimensioni che saranno esposti presso la Galleria Alessandro Bagnai di Firenze. I capolavori, realizzati in olio su tela appositamente per la mostra, confermano l’incisivo contributo che Di Stasio ha dato e continua a dare da molto tempo alla valorizzazione della pittura rivisitata in chiave concettuale, così come nello stesso tempo, hanno fatto altri grandi artisti in Europa e negli Stati Uniti. In risposta all’estenuarsi, alla fine degli anni settanta, di quella linea del rifiuto di dipingere in favore di esperienze legate maggiormente alla performance e all’installazione, la risposta di un gruppo di artisti, chiamati Anacronisti e/o Ipermanieristi, è stata quella di virare verso un recupero del “fare”, inteso come avventura intellettuale che guarda anche alla tradizione pittorica italiana. La tecnica ad olio si sposa, dunque, con la contemporaneità, e guarda oltre le barriere dei preconcetti. Per Di Stasio, è il “come” ciò che conta, cioè una corrispondenza tra forma e contenuto, e si sviluppa in un mistero interpretativo che l’artista stesso è restio a svelare. Sogni, visioni, ricordi di vita, si intrecciano e lasciano al pubblico una libertà di interpretazione immediata e coinvolgente. Lotta notturna e Responso sono alcuni dei titoli che evocano proprio questo indirizzo creativo nel quale figure che possono ricordare autoritratti, personaggi del mito, i suoi affetti, si intrecciano e dialogano con la natura, con architetture urbane, oggetti, infine, quelle geometrie che hanno costituito gli esordi della sua carriera, e che, oggi, Di Stasio, ha nuovamente inserito nella sua recente ricerca.
Stefano Di Stasio - Napoli, 1948. Si trasferisce a Roma nel 1950, dove tuttora vive e lavora. I primi anni delle sue esperienze pittoriche risalgono al 1977 – 1978, anni nei quali espone, tra le altre, presso la Galleria La Tartaruga di Roma.
“Durante gli ultimi cento anni l’arte si è avventurata a rompere il giocattolo della pittura, per vedere cosa c’era dentro. Abbiamo capito, ma nel disincanto. Una linea è un segno, ma se descrive un’immagine, infiamma la visione”. S. L.
Le opere sono state create appositamente per questo evento che vede un’interessantissima selezione di inediti. Sono esposti lavori realizzati, infatti, tra il 2019 e il 2020, di medie e grandi dimensioni che segnano una importante svolta nella sua ricerca e che si ricongiungono idealmente alle prime sperimentazioni degli anni ’70. L’arte è una “forza” senza tempo, pare dirci Di Stasio, che si serve della pittura, una bella pittura che non fa sconti alla improvvisazione e che racconta una vitale esperienza di ricerca che anche oggi appare totalmente libera dalle influenze e dalle mode momentanee. Essa sa guardare oltre il limite della tela e diventa fiaba, racconto, sogno, idealità. I lavori sono realizzati con grandissima e meticolosa attenzione ai dettagli, in un contrappunto di immagini e colori che dà origine al concerto “silenzioso” e a lungo meditato. …” la riappropriazione di qualche elemento astratto all’ interno della rappresentazione mi sta regalando un nuovo entusiasmo, qualcosa di sopito nella mia immaginazione, per molti anni tenuto a bada dalla necessità perversa di re-inventare il linguaggio figurativo della tradizione pre-moderna, ma che ora, nella costruzione del quadro, può intervenire e combinarsi con le figure e le scene consuete della mia pittura”. Così scrive Stefano Di Stasio nel suo testo pubblicato in catalogo, insieme al saggio introduttivo di Vittoria Coen. Nuove coordinate, ad esempio, un lavoro realizzato nel 2020, appare quasi come un manifesto della nuova svolta dell’artista: grandi cesure forti e dirette che esaltano le immagini senza confini di spazio e di tempo.
Stefano Di Stasio - Napoli, 1948. Si trasferisce a Roma nel 1950, dove tuttora vive e lavora. I primi anni delle sue esperienze pittoriche risalgono al 1977 – 1978, anni nei quali espone, tra le altre, presso la Galleria La Tartaruga di Roma.
Questo sito web utilizza cookies di terze parti per offrire una migliore esperienza di navigazione. Leggi su come vengono utilizzati e come li controlliamo nella nostra Privacy Policy