“Un nuovo ciclo di lavori sotto un unico titolo.Un riferimento a ciò che è basilareunivoco e inequivoco di una condizione…Un precipitato nella pittura nelle terre mosse del suo divenire. L’azione del dipingere trova immaginiche affiorano e si dispongono alla visione Due termini si incrociano, anzi treil colore delle terre e quello del verdetutto sul bianco della tela tesa Racconti dello scuro e della luce…A compendio una faccia/ ritratto/ autoritrattoe un piccolo numero di terrecotte e cruderacconti terra terra di una terra: la nostra.”G. D.
Come si evince dal titolo e dal piccolo testo che l’artista ha scritto come introduzione, la mostra è un omaggio e insieme un’esortazione a non perdere il contatto con la terra, con la materia che condividiamo, con i due colori che la contraddistinguono e con la capacità di fioritura e rinascenza che questa continuamente ci indica.Un ciclo di quadri, di grande e piccolo formato, accoglie il visitatore immergendolo nella continuità del flusso della pittura, dove ai gesti che la producono seguono possibili narrazioni colte nell’apparire. La mostra si completa con sculture realizzate in terrecotte, crude, gesso e fibra d’agave.
Gianni Dessì - Roma, 1955.Il suo lavoro è spesso connotato da impasti materici, da cui emergono immagini arcaiche: ellissi, rombi, simboli dell’infinito, occhi e spirali, fessure e semisfere popolano un panorama esoterico e straniante.
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