KEVIN NIGGELER
KEVIN NIGGELER
REVES
La prima installazione, Reves, è dedicata a Kevin Niggeler (Bergamo, 1993), artista nato a Bergamo da padre svizzero e madre messicana che vive e lavora a Milano. Niggeler sviluppa il suo linguaggio mescolando culture lontane: il risultato, tradotto prevalentemente attraverso la pittura a olio, riassume la complessità delle sue origini e delle sue fonti di ispirazione. Negli ultimi anni ha collaborato con Pilar Dominguez, incisora di fama internazionale, sperimentando la tecnica dell’acquaforte e dell’acquatinta.
Reves, in italiano Rovescio, è un concetto preso in prestito da un grande protagonista della letteratura italiana del Novecento, Antonio Tabucchi. Nel celebre racconto Il gioco del rovescio, parte dell’omonima raccolta, l’autore delinea il funzionamento di un gioco: a turno i partecipanti devono pronunciare una parola al contrario nel minor tempo possibile; chi ci riesce vince e così guadagna il privilegio di scegliere la parola che deve essere rovesciata dagli altri giocatori. Nel testo l’esercizio linguistico è una metafora dello sguardo laterale, capace di scovare le diverse conformazioni del reale.
Da qui il titolo dell’installazione che si declina in una scenografia teatrale: Niggeler indaga la relazione tra società e individui configurandola come una scena drammatica dove le maschere, di chiara ispirazione meso-americana, sono una sintesi del conflitto che ognuno di noi sperimenta con il proprio rovescio. Reves, come il racconto di Tabucchi, si fa metafora dell’interpretazione della realtà che, giocando con iconografie lontane tra loro che rimandano al mondo meso-americano e a quello greco-occidentale, invita alla riscoperta del proprio io in relazione a ciò che ci circonda.


Altri episodi in Bacheca
Non è stato trovato nulla.