Barzagli | Corsini | Savini

La galleria Alessandro Bagnai prosegue il suo programma di mostre a 3 allestendo un confronto artistico fra le opere di Massimo Barzagli, Vittorio Corsini e Maurizio Savini.

Grazie alla suddivisione dello spazio espositivo in tre ampie sale, ogni artista ha l’opportunità di presentare una installazione indipendente nell’ideazione, ma accomunata al lavoro degli altri due nel tratto poetico.

In questa occasione la prima sala è dedicata a Vittorio Corsini (Cecina, 1956). L’artista presenta l’installazione “La Foresta Incantata” in cui tre piccoli tronchi d’albero riprodotti in vetro sono sorretti alla parete da una cintura rosa. Due piccole casette in cristallo riempite di pigmento rosso e blu (“Red room” e “Blue room”) compongono la seconda opera presente nella sala. In mostra anche due quadri luminosi intitolati “Sul finire dell’occhio” (rosso e azzurro).

Le opere presentate nella sala centrale da Massimo Barzagli (Marradi, 1960) sono state eseguite con la tecnica del frottage tra gennaio e aprile del 2013. Le carte, cm 150×100, pressate sui tronchi di secolari faggi dell’Appennino toscano rilevano vecchie scritte cicatrizzate dal trascorrere del tempo. Nomi, date, segni che il tempo ha trasformato, calligrafie che si trasformano e danno origine ad una sorta di unità stilistica, quasi fossero opera della stessa mano senza, tuttavia, cancellare completamente i nomi: Gaetano, Mario, Dany, Marisa, Florio.

Nell’ultima sala una caratteristica scultura in chewing gum di Maurizio Savini (Roma, 1962) intotolata “Requiem For Dissent”. Una citazione di Cervantes “Facts are the enemy of truth” (I fatti sono il nemico della verità) dà il nome alla mostra e allude all’opera finita come effettiva antagonista delle aspirazioni artistiche. Le immagini prodotte da Savini sono il risultato di una attenta analisi del contesto politico, economico e sociale contemporaneo.

Corsini, Barzagli e Savini, oltre al comune dato generazionale, hanno caratterizzato attraverso varie mostre personali e collettive la linea artistica della galleria Bagnai fin dagli anni novanta e dimostrano, anche attraverso questa esposizione a 3, una singolare forza poetica nel panorama italiano.